Gli obiettivi degli standard tematici ambientali (Environment):

GLI OBIETTIVI DEGLI STANDARD ESRS AMBIENTALI (ENVIRONMENT)

Il primo set di ESRS, composto dai cross-cutting standards e dai topical standard, verranno approvati ed emanati entro il 30 giugno 2023, mentre il secondo set, composto da standard settoriali e per le PMI, entro il 30 giugno 2024.

 

ESRS E1 – CLIMATE CHANGE

ESRS E1 (Cambiamento climatico – “Climate change”) = specifica i requisiti di informativa per consentire alle imprese, in fase di rendicontazione, di comprendere:

  • Come l’impresa influisce sul cambiamento climatico, in termini di impatti materiali positivi e negativi, reali o potenziali;
  • I suoi sforzi nella mitigazione degli impatti;
  • I piani e la capacità dell’impresa di adattare il proprio business model e le proprie operazioni verso un modello di economia sostenibile;
  • Qualsiasi altra azione intrapresa per prevenire, mitigare o rimediare agli impatti negativi effettivi o potenziali;
  • La natura, il tipo e l’entità dei rischi e delle opportunità materiali dell’impresa derivanti dagli impatti e dalle dipendenze dell’impresa dal cambiamento climatico, e come l’impresa li gestisce;
  • Gli effetti dei rischi e delle opportunità, legati agli impatti e alle dipendenze dell’impresa dai cambiamenti climatici, sullo sviluppo, sulle prestazioni e sulla posizione dell’impresa nel breve, medio e lungo periodo e quindi sulla sua capacità di creare valore.

La mitigazione dei cambiamenti climatici si riferisce agli sforzi dell’impresa per il processo generale di contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C e di perseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali, come stabilito nell’Accordo di Parigi. Lo standard comprende i requisiti di divulgazione relativi, ma non solo, ai sette gas a effetto serra (GHG): anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PCF), esafluoruro di zolfo (SF6) e trifluoruro di azoto (NF3). Inoltre, comprende i requisiti di divulgazione su come l’impresa affronta le proprie emissioni di gas serra e i rischi di transizione associati.

ESRS E2 – POLLUTION

ESRS E2 (Inquinamento – “Pollution”) = questo standard specifica i requisiti di informativa per consentire alle imprese di comprendere:

  • Come l’impresa influisce sull’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo;
  • Le azioni intraprese per prevenire o mitigare gli impatti negativi materiali effettivi o potenziali;
  • I piani e la capacità dell’impresa di adattare la propria strategia e il proprio business model verso un modello sostenibile, ovvero che si impegni a prevenire, controllare ed eliminare l’inquinamento;
  • La natura, il tipo e l’entità dei rischi e delle opportunità materiali dell’impresa, in relazione agli impatti e alle dipendenze da inquinamento dell’impresa;
  • Gli effetti finanziari sull’impresa negli orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine dei rischi e delle opportunità materiali derivanti dagli impatti e dalle dipendenze dell’impresa.

Lo standard stabilisce i requisiti di divulgazione relativi ai seguenti argomenti: inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, comprese le sostanze estremamente preoccupanti.

La questione della sostenibilità “inquinamento atmosferico” comprende le informazioni relative alle emissioni dell’impresa nell’atmosfera (sia all’interno che all’esterno), nonché la prevenzione, il controllo e la riduzione di tali emissioni e quindi dell’inquinamento.

La questione della sostenibilità “inquinamento delle acque” comprende le informazioni relative alle emissioni dell’impresa nell’acqua, nonché la prevenzione, il controllo e la riduzione di tali emissioni e quindi dell’inquinamento.

La questione della sostenibilità “inquinamento del suolo” comprende le informazioni relative alle emissioni dell’impresa nel suolo e alla prevenzione, al controllo e alla riduzione di tali emissioni e quindi dell’inquinamento.

Le “sostanze preoccupanti” riguardano le informazioni relative alla produzione, all’uso e/o alla distribuzione e alla commercializzazione da parte dell’impresa di sostanze potenzialmente preoccupanti. Tali obblighi di divulgazione mirano a fornire agli utenti una comprensione degli impatti effettivi o potenziali derivanti dal loro uso e/o distribuzione e commercializzazione in un contesto di possibili restrizioni al loro uso e/o distribuzione e commercializzazione.

ESRS E3 – WATER AND MARINE RESOURCES

ESRS E3 (Acqua e risorse marine – “Water and marine resources”) = questo standard specifica i requisiti di informativa per consentire alle imprese di comprendere:

  • Come l’impresa influisce sulle risorse idriche e marine;
  • Le azioni intraprese per prevenire o mitigare gli impatti negativi materiali effettivi o potenziali;
  • Come e in che misura l’impresa contribuisce agli obiettivi europei di Green Deal;
  • I piani e la capacità dell’impresa di adattare la propria strategia e il proprio business model verso il ripristino delle risorse idriche e marine a livello globale;
  • La natura, il tipo e l’entità dei rischi e delle opportunità materiali dell’impresa derivanti dagli impatti e dalle dipendenze dell’impresa in riferimento alla specifica tematica;
  • Gli effetti finanziari sull’impresa negli orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine dei rischi e delle opportunità materiali.

Questo standard stabilisce i requisiti di divulgazione relativi all’acqua e alle risorse marine. La questione della sostenibilità «acqua» riguarda il rapporto dell’impresa con l’acqua nelle proprie operazioni, a monte e a valle della catena del valore, in termini di impatti, rischi e opportunità, e in che modo affronta efficacemente i problemi relativi alla Copertura delle acque superficiali, sotterranee e acque prodotte.

La questione della sostenibilità “risorse marine” riguarda il rapporto dell’impresa con le risorse marine nelle proprie operazioni, a monte e a valle della catena del valore, in termine di impatti, rischi e opportunità e del modo in cui affronta efficacemente questi problemi. Questi riguardano l’uso delle risorse oceaniche, gli scarichi e le emissioni nell’ambiente che finiscono negli oceani, o attività situate in aree marittime (questioni navali).

ESRS E4 – BIODIVERSITY AND ECOSYSTEMS

ESRS E4 (Ecosistemi e biodiversità – “Biodiversity and ecosystems”) = questo standard specifica i requisiti di informativa per consentire alle imprese di comprendere:

  • Come l’impresa influisce sulla biodiversità e sugli ecosistemi;
  • Le azioni intraprese per prevenire o mitigare gli impatti materiali positivi e negativi, reali o potenziali, per proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi;
  • I piani e la capacità dell’impresa di adattare la propria strategia e il proprio business model, così da essere in linea con il rispetto dei confini planetari della biosfera e del cambiamento dei sistemi terrestri;
  • La natura, il tipo e l’entità dei rischi e delle opportunità materiali dell’impresa, relativi agli impatti o alle dipendenze dell’impresa stessa sulla biodiversità e sugli ecosistemi e il modo in cui li gestisce;
  • Gli effetti finanziari sull’impresa negli orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine dei rischi e delle opportunità materiali derivanti dagli impatti e dalle dipendenze dell’impresa sulla biodiversità e sugli ecosistemi.

Il presente standard stabilisce i requisiti di divulgazione relativi alla relazione dell’impresa con gli habitat terrestri, d’acqua dolce e marini, gli ecosistemi e le popolazioni di specie animali e vegetali affini, compresa la diversità all’interno delle specie, tra specie e ecosistemi, e la loro interrelazione con le comunità locali e colpite.

La diversità biologica riguarda la variabilità tra gli organismi viventi da tutte le fonti, compresi, tra l’altro, gli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce, marini e acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte. Un limite ambientale è di solito interpretato come il punto o la gamma di condizioni oltre le quali esiste un rischio significativo di brusche modifiche irreversibili o difficili da invertire ai benefici derivanti dai sistemi di risorse naturali con impatti sul benessere umano (ad esempio, confini planetari).

ESRS E5 – RESOURCE USE AND CIRCULAR ECONOMY

ESRS E5 (Utilizzo delle risorse ed economia circolare – “Resource use and circular economy”) = questo standard specifica i requisiti di informativa per consentire alle imprese di comprendere:

  • Come l’impresa influisce sull’uso delle risorse, compreso l’esaurimento delle risorse non rinnovabili e la produzione rigenerativa di risorse rinnovabili;
  • Qualsiasi azione intrapresa, e il risultato di tali azioni, per prevenire o mitigare gli impatti negativi materiali effettivi o potenziali;
  • I piani e le capacità dell’impresa di adattare la propria strategia e il proprio modello di business per essere in linea con i principi dell’economia circolare, compresa, ma non solo, la minimizzazione dei rifiuti, il mantenimento del valore dei prodotti, dei materiali e delle altre risorse al loro massimo valore e il miglioramento del loro uso efficiente nella produzione e nel consumo;
  • La natura, il tipo e l’entità dei rischi e delle opportunità materiali dell’impresa relativi agli impatti e alle dipendenze dell’impresa, derivanti dall’utilizzo delle risorse e dall’economia circolare;
  • Gli effetti finanziari sull’impresa negli orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine dei rischi e delle opportunità materiali derivanti dagli impatti e dalle dipendenze dell’imprese dall’uso delle risorse e dall’economia circolare.

Lo standard stabilisce i requisiti di informativa relativi all'”uso delle risorse” e all'”economia circolare” e in particolare:

(a) afflussi di risorse, compresa la circolarità degli afflussi di risorse materiali, tenuto conto delle risorse rinnovabili e non rinnovabili;

(b) deflussi di risorse, comprese le informazioni su prodotti e materiali;

(c) rifiuti.

Per economia circolare si intende un sistema economico in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle altre risorse nell’economia è mantenuto il più a lungo possibile, potenziandone l’uso efficiente nella produzione e nel consumo, attenuando così l’impatto ambientale del loro uso, attraverso la riduzione al minimo i rifiuti e il rilascio di sostanze pericolose in tutte le fasi del loro ciclo di vita, anche applicando la gerarchia dei rifiuti. L’obiettivo è quello di massimizzare e mantenere il valore delle risorse, dei prodotti e dei materiali attraverso la creazione di un sistema che consenta la rinnovabilità, l’uso ottimale a lungo termine o il riutilizzo, la ristrutturazione, la rigenerazione, il riciclaggio e la biodegradazione.

Si basa anche sui quadri legislativi e sulle politiche dell’UE esistenti.

Per valutare il passaggio da un sistema economico “normale” a un sistema economico circolare, il presente standard si basa sull’individuazione di risorse, materiali e prodotti.