Il ruolo della sicurezza sul lavoro per gli obiettivi di sostenibilità

L’approccio alla sostenibilità ha acquisito un’importanza crescente per tutti gli stakeholder, poiché è in grado di riflettere l’impegno a lungo termine per raggiungere un impatto positivo, non solo in ambito sociale e ambientale, ma anche economico. Quindi, un’azienda sostenibile è diventata sinonimo di un’azienda che ha i processi sotto controllo, e quindi affidabile.

La sostenibilità prende in considerazione tre dimensioni (ESG):

  • Ambientale: questo aspetto riguarda l’impatto ambientale delle attività aziendali. Le imprese si concentrano su pratiche sostenibili, riducendo le emissioni, gestendo efficientemente le risorse naturali e adottando energie rinnovabili;
  • Sociale: La dimensione sociale si riferisce all’impatto che un’azienda ha sulla società, inclusi i dipendenti, i clienti, le comunità locali e altre parti interessate. Le aziende ESG si preoccupano di questioni come la diversità e l’inclusione, i diritti dei lavoratori, la sicurezza sul lavoro e le iniziative filantropiche;
  • Governance: riguarda la struttura e la corretta gestione aziendale. Un buon livello di governance si traduce in una leadership etica, mettendo al primo posto la trasparenza nelle pratiche aziendali, responsabilizzando i dirigenti e il Consiglio di amministrazione.

A tal riguardo, la dimensione sociale pone particolare attenzione alla sicurezza dei lavoratori, ponendolo come requisito essenziale per il loro benessere, sia esso fisico che mentale. Un’azienda sicura diventa così un’azienda sostenibile.

 

STANDARD DI RENDICONTAZIONE

I nuovi standard europei di rendicontazione per la sostenibilità, denominati ESRS (European Sustainability Reporting Standards), pongono particolare attenzione alla situazione in essere dell’azienda nei confronti di un sistema di gestione della salute e sicurezza.

In particolare, nel documento “ESRS S1 – Propria forza lavoro” sono specificati gli obblighi di rendicontazione per i seguenti indicatori:

  • Numero e percentuale di lavoratori coperti dal sistema di gestione della salute e sicurezza;
  • Possesso o meno di una certificazione esterna (ISO 45001:2018);
  • Numero di infortuni, malattie e decessi legati al lavoro dei dipendenti;
  • Tasso di infortuni legati al lavoro, utilizzando il numero di casi diviso per le ore lavorato e moltiplicato per mille;
  • Conteggio dei giorni persi non programmati.

Ecco, quindi, la conferma che la sostenibilità non prende in considerazione solo gli aspetti che noi tutti ormai conosciamo e che diamo per appurati, ma anche elementi che, seppure sono già parte integrante dell’ecosistema azienda, molte volte non vengono promossi in modo appropriato.

Inoltre, un impegno nei confronti della sostenibilità aziendale ha un forte impatto verso l’esterno. Infatti, grazie a una gestione efficiente, l’impresa ha un più immediato accesso a finanziamenti, un migliore posizionamento sul mercato, una migliore reputazione e una solida stabilità finanziaria e operativa.

È per questo motivo che diventa sempre più importante sviluppare i propri processi tenendo conto dell’impatto che essi potrebbero avere nei confronti delle dimensioni ESG, nel breve, medio e lungo termine. Per farlo, gioca un ruolo fondamentale una strategia orientata alla sostenibilità (ESG Strategy).