In un documento del 2011 la Commissione Europea afferma l’importanza della sostenibilità e come quest’ultima sia in grado di influenzare la competitività dell’impresa nel proprio mercato di riferimento: «un approccio strategico nei confronti del tema della responsabilità sociale delle imprese è sempre più importante per la competitività. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione».
L’adozione di strategie sostenibili nella gestione di una azienda garantiscono vantaggi competitivi sotto diversi punti di vista:
Le strategie di sostenibilità economica rappresentano la base dello sviluppo sostenibile: si tratta di identificare le migliori pratiche per generare una crescita duratura degli indicatori economici, in particolare ricchezza e lavoro.
Le strategie di sostenibilità ambientale sono in grado di apportare impatti positivi in termini di costi grazie all’efficientamento dei processi.
Le strategie di sostenibilità sociale contribuiscono ad aumentare la fiducia che gli stakeholders coinvolti nel processo produttivo nutrono nei confronti dell’azienda (lavoratori, fornitori, clienti, investitori etc). All’interno dell’azienda ciò può portare dei miglioramenti in termini di ottimizzazione dei tempi, riduzione del turnover delle risorse umane e maggiore forza del brand.
Per raggiungere la stabilità competitiva attraverso la sostenibilità si può fare riferimento a 5 fattori chiave:
- Una visione di lungo termine: non guardare al ritorno immediato ma a creare valore nel corso del tempo;
- La conoscenza dei propri stakeholder: porre attenzione alle esigenze di tutti i portatori d’interesse (verifica della soddisfazione dei clienti, verifica della competitività, qualità dei rapporti con i fornitori);
- Quantificare la soddisfazione degli stakeholder: misurare la relazione tra soddisfazione degli stakeholder e performance di business;
- Considerare gli stakeholder nei meccanismi decisionali dell’azienda e integrare il loro punto di vista nel processo decisionale. Ogni scelta aziendale deve generalmente trovare un equilibrio tra la massimizzazione del profitto e la generazione di impatti positivi;
- Generare valore per gli stakeholder: il management deve maturare la consapevolezza che la generazione di valore per il sistema degli stakeholder corrisponde alla missione dell’azienda e, pertanto, deve rappresentare il suo principale obiettivo di business.
Non bisogna dimenticare che però non è sempre la convenienza a spingere un’azienda verso politiche sostenibili. È possibile che i benefici in termini economici e i risvolti positivi si concretizzino solo in un secondo momento.
Negli ultimi anni sono state effettuate numerose analisi per appurare il miglioramento delle aziende che hanno intrapreso una transizione verso la sostenibilità, e messe a confronto con quelle realtà che hanno preferito non modificare la loro strategia d’impresa.
Secondo il Rapporto GreenItaly di Unioncamere, tra le imprese che avevano effettuato investimenti sulla sostenibilità, circa il 16% ha registrato degli aumenti in termini di entrate, rispetto al 9% delle imprese ordinarie. Allo stesso modo è stato registrato un incremento a livello occupazionale e di export del 9% e 16% per le aziende virtuose, rispetto al 7% e 12% delle altre imprese.
Un altro risultato molto importante riguarda il fatturato, il quale risulta essere aumentato di circa il 20% nelle imprese sostenibili mentre solamente del 9% nelle altre imprese.
Secondo l’analisi Istat sulle imprese, per il 32% delle aziende italiane, la prima motivazione che spinge ad agire in maniera sostenibile è per ottenere una migliore reputazione verso clienti e stakeholder.
In conclusione, l’adozione di politiche virtuose sostenibili non solo provoca degli effetti positivi in termini reputazionali e di fatturato, ma allo stesso tempo porta a dei cambiamenti interni all’azienda capaci di creare maggiore benessere ai lavoratori stessi.